venerdì 12 giugno 2009

VITA DA VOLONTARIO


Tutti abbiamo ancora negli occhi le imprese sportive dell’ultimo Meeting di Atletica – Memorial Primo Nebiolo. Pistorius, Cerutti e gli altri grandi campioni hanno animato questo evento esaltando il pubblico. Se tante emozioni sono state vissute, però, non è solo merito degli atleti, delle squadre, delle federazioni, il merito è anche e soprattutto dei volontari per lo sport che partecipano a ogni manifestazione rendendola possibile. Molto tempo prima di un evento i volontari cominciano a lavorare perché tutto sia perfetto. Nei giorni delle gare si occupano degli atleti, del pubblico, delle premiazioni, insomma, sono l’anima di queste manifestazioni che non godono del circuito economico degli sport maggiori e per farlo non chiedono nulla in cambio, se non un ringraziamento.

L’Associazione Primo Nabiolo di volontariato sportivo, fondata dopo le Universiadi del 2007, raccoglie circa 250 iscritti che periodicamente ricevono una proposta di partecipazione agli eventi. Secondo la propria disponibilità i volontari partecipano a questi appuntamenti, sostanzialmente, rendendoli possibili. Tra questi iscritti anche Elizabeth, studentessa di Scienze del Turismo e volontaria per lo sport da alcuni mesi. «Ho cominciato con gli Europei di atletica. Io amo lo sport – spiega – e questo è un modo per farne parte, per viverlo dall’interno sentendoti importante in quello che stai facendo. Lo fai per passione, per altruismo, secondo le tue possibilità ed è molto bello. Con quest’attività – continua Elizabeth – hai anche la possibilità di fare molte amicizie e di conoscere persone di tutti i tipi».

Le persone che decidono di fare i volontari, ovviamente, non sono pagate. Ricevono, giustamente, dei piccoli rimborsi per i pasti durante gli eventi sportivi o per i grandi spostamenti. Quello che viene facilmente da chiedersi, sia per questo tipo di volontariato sia per gli altri, è capire cosa spinge qualcuno a diventare volontario. A questa domanda ha risposto Franco, membro storico dell’associazione dai capelli grigi e dalle tantissime esperienze vissute in questo mondo. «L’altruismo può essere l’unico motore di questa esperienza. Vivi dall’interno l’evento e questo ti da tanta emozione. Certo, c’è da lavorare molto e non si è pagati, ma le soddisfazioni sono altre». La gratificazione, appunto, ma allora qual è il momento più bello ed esaltante dell’esperienza di un volontario? «Alla fine di tutte le manifestazioni – spiega Franco – tutti i volontari sono chiamati a fare un giro della pista per ricevere l’applauso del pubblico che è sempre molto caloroso. Ecco, l’emozione è tanta ed è lì che capisci che ne è valsa la pena».

L’Associazione Volontari per lo sport ha sede in via Braccini 1, presso il Cus Torino. Il sito di riferimento per ottenere informazioni è http://www.associazioneprimonebiolo.org/

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