
Non si può certo dire che la campagna elettorale del record di candidati sia stata, fin ora, dai toni quieti. Polemiche, attacchi e retorici richiami ideologici si sono susseguiti a colpi di comizi e comunicati su tutti i fronti. Questo, però, non deve distogliere l’attenzione da uno degli elementi cardine da prendere in considerazione: i programmi elettorali. Volendo analizzare, in prospettiva molto generale, le proposte avanzate dai cinque aspiranti sindaco, si può notare come i punti chiave su cui si articolano le idee amministrative si ripropongono quasi per tutti. Allo stesso modo, comunque, esistono diversi fili conduttori delle politiche programmatiche che le liste stanno portando avanti.
La proposta elettorale nel centrodestra del candidato Preziosi è chiara ed è stata la base di accordo che ha permesso la convergenza tra Udc e Pdl; la parola d’ordine è rinnovamento. In un programma assai articolato, che tiene conto degli aspetti infrastrutturali, economici, sociali e ambientali, l’impostazione si basa sulla volontà dichiarata di rapportare l’amministrazione alle esigenze del cittadino, ponendo anche l’accento sui giovani protagonisti della società irpina; la composizione, dal canto suo, dà risposta soprattutto sui punti critici emersi dalle critiche al passato governo del Pd.
Continuità rispetto al passato amministrativo e prospettiva europea sono i caratteri fondanti della proposta elettorale del centrosinistra e del ricandidato Galasso. All’interno di questa coalizione, il Pd in particolare ha impostato la sua campagna elettorale, da un lato, sulla strategia di “atidemitismo” (ricordando molto l’antiberlusconismo dell’Opposizione politica nazionale); dall’altro, ha messo in campo un programma che punta a completare i progetti infrastrutturali e ad affrontare, in un secondo mandato, i problemi emersi nella città.
Restano gli altri tre candidati: Gengaro per il Centrosinistra alternativo, Micera del Movimento di centro per Avellino e Festa per Obiettivo in comune. In questi tre casi spicca un tratto concordante: la volontà precisa di cambiare diametralmente la logica amministrativa della città portata avanti negli ultimi anni. Ognuno di questi schieramenti, però, intende farlo partendo da punti di vista e priorità differenti.
L’ex assessore della giunta Galasso, Micera, uscito sbattendo la porta dall’Amministrazione per contrasti mai sanati con il sindaco, ha in mente un elemento programmatico principale: lo sviluppo produttivo della città che sostituisca la logica cantieristica degli ultimi anni. Anche se, ovviamente, il programma elettorale di questa formazione si articola su diverse questioni gestionali, l’aspetto economico e di rilancio è quello più marcato.
Se il Pd ha impostato la sua campagna anche su uno stillicidio di contestazioni a Ciriaco De Mita e all’accordo di centrodestra, l’aspirante sindaco del Centrosinistra alternativo ha cominciato la sua, di campagna elettorale, riservando parole dure di critica nei confronti del sindaco uscente. Per quel che riguarda il programma elettorale, qui gli aspetti socioculturali e di vivibilità della città spiccano fortemente.
Infine Obiettivo in comune, sintesi di tre civiche, con Festa aspirante sindaco. Il candidato che sempre sorride, come qualcuno l’ha definito, punta a porsi come spina nel fianco delle altre corazzate elettorali ed eventualmente, come ago della bilancia nel ballottaggio. Il suo è un programma che guarda non poco ai problemi della famiglia e che solleva il tema ambientale.
La proposta elettorale nel centrodestra del candidato Preziosi è chiara ed è stata la base di accordo che ha permesso la convergenza tra Udc e Pdl; la parola d’ordine è rinnovamento. In un programma assai articolato, che tiene conto degli aspetti infrastrutturali, economici, sociali e ambientali, l’impostazione si basa sulla volontà dichiarata di rapportare l’amministrazione alle esigenze del cittadino, ponendo anche l’accento sui giovani protagonisti della società irpina; la composizione, dal canto suo, dà risposta soprattutto sui punti critici emersi dalle critiche al passato governo del Pd.
Continuità rispetto al passato amministrativo e prospettiva europea sono i caratteri fondanti della proposta elettorale del centrosinistra e del ricandidato Galasso. All’interno di questa coalizione, il Pd in particolare ha impostato la sua campagna elettorale, da un lato, sulla strategia di “atidemitismo” (ricordando molto l’antiberlusconismo dell’Opposizione politica nazionale); dall’altro, ha messo in campo un programma che punta a completare i progetti infrastrutturali e ad affrontare, in un secondo mandato, i problemi emersi nella città.
Restano gli altri tre candidati: Gengaro per il Centrosinistra alternativo, Micera del Movimento di centro per Avellino e Festa per Obiettivo in comune. In questi tre casi spicca un tratto concordante: la volontà precisa di cambiare diametralmente la logica amministrativa della città portata avanti negli ultimi anni. Ognuno di questi schieramenti, però, intende farlo partendo da punti di vista e priorità differenti.
L’ex assessore della giunta Galasso, Micera, uscito sbattendo la porta dall’Amministrazione per contrasti mai sanati con il sindaco, ha in mente un elemento programmatico principale: lo sviluppo produttivo della città che sostituisca la logica cantieristica degli ultimi anni. Anche se, ovviamente, il programma elettorale di questa formazione si articola su diverse questioni gestionali, l’aspetto economico e di rilancio è quello più marcato.
Se il Pd ha impostato la sua campagna anche su uno stillicidio di contestazioni a Ciriaco De Mita e all’accordo di centrodestra, l’aspirante sindaco del Centrosinistra alternativo ha cominciato la sua, di campagna elettorale, riservando parole dure di critica nei confronti del sindaco uscente. Per quel che riguarda il programma elettorale, qui gli aspetti socioculturali e di vivibilità della città spiccano fortemente.
Infine Obiettivo in comune, sintesi di tre civiche, con Festa aspirante sindaco. Il candidato che sempre sorride, come qualcuno l’ha definito, punta a porsi come spina nel fianco delle altre corazzate elettorali ed eventualmente, come ago della bilancia nel ballottaggio. Il suo è un programma che guarda non poco ai problemi della famiglia e che solleva il tema ambientale.
Dunque la disastrosa situazione politica avellinese la leggeranno fino in Indonesia??? Indipendentemente dai programmi, che devono per forza essere pieni di "buoni propositi", è abbastanza uno scandalo che nel solo comune di Av ci sia un candidato ogni 45 abitanti maggiorenni, per un totale di mille!!! Chi ne assicura le competenze?
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