
Le elezioni si avvicinano, la campagna elettorale è entrata nel vivo e il dibattito politico s’infittisce ogni giorno di più. Il tema che sembra resistere nel tempo è sempre lo stesso: i lavori pubblici predisposti dall’Amministrazione uscente. Se la settimana scorsa si era discusso molto di strutture inaugurate e poi inutilizzate (vedi il parco del teatro), questa settimana è nuovamente scoppiato il caso del tunnel di piazza Libertà e la domanda che circola nell’aria è una: “Chi lo paga?”. I tempi di consegna previsti parlano di un altro anno di lavori, mentre, come appreso dalla stampa in settimana, il termine ultimo per l’utilizzo dei finanziamenti europei al progetto scade a fine giugno. Il rischio è che il Comune debba pagare di tasca propria circa 13 milioni di Euro per il completamento dell’opera. Alla notizia, ovviamente, si sono scatenate le proteste e le accuse delle opposizioni in Consiglio comunale che hanno gridato: “Noi lo avevamo detto”; cosa credibile visto che da molto tempo, sul tunnel, se ne dicono di tutti i colori. Non solo l’attualità amministrativa nella politica locale. Questa è stata anche la settimana in cui si è completato il quadro generale degli accordi elettorali e che ha visto l’intesa, anche per la Provincia, tra Pd e Idv. Stando ai dati che circolano, dovrebbero essere ventitré le liste in campo per le Provinciali e ventuno quelle per le Comunali.
Seguendo l’andamento degli ultimi giorni, gli interventi di alcuni protagonisti degli schieramenti politici hanno contribuito a definire il quadro delle alleanze e a spiegare meglio le ragioni di alcune scelte. Partiamo dall’intesa, nota da tempo, tra Udc e Pdl. Di questo argomento se ne spiegano i presupposti ormai da settimane, ma hanno provveduto a ribadire il concetto lo stesso Ciriaco De Mita (intervistato dal direttore di Telenostra Franco Genzale) e altri esponenti del centrodestra come Giovanni D’Ercole; concetto che è stato sintetizzato così: l’accordo non è politico ma programmatico. Le due formazioni convergono sul modello di sviluppo e gestione amministrativa della città e si sono unite nel giudizio negativo sull’operato del centrosinistra in Irpinia e in Regione. Passando ai lavori del Pd in vista delle elezioni, dopo un tira e molla durato diverse settimane, l’accordo con l’Idv è arrivato sia per le Comunali sia per le Provinciali. Un’intesa meditata a livello regionale che ha costretto i vertici irpini dei dipietristi a trovare la strada del dialogo. Di un accordo “strategico” si è parlato, in cui l’Italia dei Valori è stata considerata come la seconda forza della coalizione e che avrà, dunque, l’eventuale vicepresidenza dell’ente Provincia. Soddisfazione è stata espressa, rispetto a quest’accordo, dal gruppo dei Cristiano sociali che, comunque, si sono riservati di bacchettare la dirigenza locale dell’Idv, rea di non aver voluto cogliere immediatamente le maggiori possibilità offerte da un centrosinistra più organico.
All’interno della coalizione che si va formando, però, qualche voce fuori dal coro comincia ad arrivare. Nel caso, si tratta di Gennaro Imbriano, esponente de La sinistra che unisce, che ha criticato l’uso di “vecchie liturgie che pensavamo definitivamente superate” nella costruzione degli accordi elettorali. Imbriano ha fatto riferimento, in una nota, a “alleanze variabili tra Provincia e Comune, trattativa incentrata sulle poltrone e accordi dell’ultimo minuto”.
Programma in costruzione per la Costituente di centro e la coalizione che sostiene Massimo Preziosi a sindaco. Nei giorni scorsi l’aspirante primo cittadino ha avuto modo di incontrare i gruppi di lavoro intenti alla definizione dei punti chiave del programma. Preziosi, che si è detto ben felice di quanto fatto fin ora, discuterà del programma con i rappresentanti delle forze del centrodestra, ponendo l’accento su alcuni temi ritenuti fondamentali come la vivibilità della città e i piani di sviluppo. Intanto, è stato ratificato lo scorso martedì l’accordo con gli esponenti provinciali de La Destra. Questi ultimi hanno sottolineato la bontà della coalizione che si è formata e l’importanza di cambiare il volto amministrativo della città di Avellino. Di piani per il futuro della città se n’è discusso anche lo scorso venerdì nella conferenza “Federalismo, sviluppo e innovazione”, indetta dal circolo locale Noi riformatori azzurri, in cui sono state avanzate diverse proposte concrete soprattutto in ambito economico e occupazionale.
Seguendo l’andamento degli ultimi giorni, gli interventi di alcuni protagonisti degli schieramenti politici hanno contribuito a definire il quadro delle alleanze e a spiegare meglio le ragioni di alcune scelte. Partiamo dall’intesa, nota da tempo, tra Udc e Pdl. Di questo argomento se ne spiegano i presupposti ormai da settimane, ma hanno provveduto a ribadire il concetto lo stesso Ciriaco De Mita (intervistato dal direttore di Telenostra Franco Genzale) e altri esponenti del centrodestra come Giovanni D’Ercole; concetto che è stato sintetizzato così: l’accordo non è politico ma programmatico. Le due formazioni convergono sul modello di sviluppo e gestione amministrativa della città e si sono unite nel giudizio negativo sull’operato del centrosinistra in Irpinia e in Regione. Passando ai lavori del Pd in vista delle elezioni, dopo un tira e molla durato diverse settimane, l’accordo con l’Idv è arrivato sia per le Comunali sia per le Provinciali. Un’intesa meditata a livello regionale che ha costretto i vertici irpini dei dipietristi a trovare la strada del dialogo. Di un accordo “strategico” si è parlato, in cui l’Italia dei Valori è stata considerata come la seconda forza della coalizione e che avrà, dunque, l’eventuale vicepresidenza dell’ente Provincia. Soddisfazione è stata espressa, rispetto a quest’accordo, dal gruppo dei Cristiano sociali che, comunque, si sono riservati di bacchettare la dirigenza locale dell’Idv, rea di non aver voluto cogliere immediatamente le maggiori possibilità offerte da un centrosinistra più organico.
All’interno della coalizione che si va formando, però, qualche voce fuori dal coro comincia ad arrivare. Nel caso, si tratta di Gennaro Imbriano, esponente de La sinistra che unisce, che ha criticato l’uso di “vecchie liturgie che pensavamo definitivamente superate” nella costruzione degli accordi elettorali. Imbriano ha fatto riferimento, in una nota, a “alleanze variabili tra Provincia e Comune, trattativa incentrata sulle poltrone e accordi dell’ultimo minuto”.
Programma in costruzione per la Costituente di centro e la coalizione che sostiene Massimo Preziosi a sindaco. Nei giorni scorsi l’aspirante primo cittadino ha avuto modo di incontrare i gruppi di lavoro intenti alla definizione dei punti chiave del programma. Preziosi, che si è detto ben felice di quanto fatto fin ora, discuterà del programma con i rappresentanti delle forze del centrodestra, ponendo l’accento su alcuni temi ritenuti fondamentali come la vivibilità della città e i piani di sviluppo. Intanto, è stato ratificato lo scorso martedì l’accordo con gli esponenti provinciali de La Destra. Questi ultimi hanno sottolineato la bontà della coalizione che si è formata e l’importanza di cambiare il volto amministrativo della città di Avellino. Di piani per il futuro della città se n’è discusso anche lo scorso venerdì nella conferenza “Federalismo, sviluppo e innovazione”, indetta dal circolo locale Noi riformatori azzurri, in cui sono state avanzate diverse proposte concrete soprattutto in ambito economico e occupazionale.
Ciao Antonio, il tuo blog è molto interessante.
RispondiEliminaCerto che ne fai molti di articoli, eh?
l'analisi mi sembra impeccabile, se a ciò si aggiunge che De Mita appoggerà Preziosi a candidato sindaco, la rielezione di Galasso non sembra più scontata come appariva due mesi fa...
RispondiEliminaVisto da Avellino, questo tunnel sembra non avere proprio una via d'uscita... Fra
RispondiElimina